martedì 16 ottobre 2012

The Punk Bride


Le ragazzine sembrano essere molto attratte dallo stile punk, cosa che francamente ci risulta difficile capire, avendo in qualche modo vissuto dal vivo gli strascichi di quella moda.. (mi sa che così si scopre la nostra età??!!!)
Quindi, riformulando il pensiero, possiamo dire che da ragazzine, mooolto moooooolto giovani, quando incontravamo i punk a Londra, spaventavano davvero!
Erano tipi pieni di spille conficcate nelle guancie, bivaccavano a Piccadilly con i pantaloni di pelle lacerati, le catene col lucchetto al collo, le dr. martens ai piedi e il chiodo pieno di scritte a bomboletta sulla schiena.
Ben lungi dagli pseudo new-punk dei nostri tempi, che ciondolano alle Colonne di San Lorenzo con le loro creste colorate e che pagano profumatamente le dr. martens che nel frattempo sono diventate oggetto di culto e quindi assai costose..
Ma erano altri tempi!
Sid Vicious vomitava sul palco  (e non lo faceva nascondendosi come Lady Gaga) e Vivienne Westwood, apriva il suo primo negozio nella allora trasgressiva Kings Road, insieme al socio Malcom Mc Laren, altro personaggio mito della moda Punk.

Non crediamo abbiano in mente queste associazioni le ragazzine come Agata, quando ci mandano disegni come questo.
La sua sposa, pur darkeggiante, risulta simpatica. 
Così abbiamo voluto affiancarla a simboli trasgressivi ma al tempo stesso divertenti.
Come gli Sugar skull messicani.
Si tratta di simboli che traggono origine dalla cultura messicana, dove la morte viene vista come cambiamento e rinascita. Per questo, i dolcetti a forma di teschio cucinati per il giorno dei morti, non sono affatto tetri, ma anzi estremamente variopinti.
Negli inviti di matrimonio si associano alla frase Till death do us part, ovvero, finchè morte non ci separi.
Immaginandosi una sposa punk, dovrebbe avere un bouquet di rose rosse Baccara, (mentre Agata ha disegnato delle mini chitarre...), potrebbe tranquillamente indossare un abito di Vivienne Westwood (chi meglio di lei!?) ed osare con scarpe borchiate oppure a scacchi come l'abito immaginato da Agata.



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